Ipertrofia prostatica benigna: online il nuovo sito web informativo
6 milioni di italiani ne soffrono, ma il 70% ignora i sintomi. Fondazione PRO lancia il portale per informare sui rischi e i rimedi

17 gennaio - Difficoltà nello svuotare la vescica e necessità di andare spesso in bagno, soprattutto la notte. Questi sono alcuni dei sintomi dell'ipertrofia prostatica benigna (IPB), un disturbo estremamente diffuso e che colpisce più di 6 milioni di uomini nel nostro Paese. Eppure il 70% di chi ne soffre decide di ignorare questi segnali, considerandoli come normali conseguenze dell'età. Non si recano quindi dal medico o, peggio, si affidano a rimedi fai-da-te: un atteggiamento rischioso, e che si riscontra anche tra i più giovani.
Per informare i cittadini e divulgare la cultura della prevenzione, è da oggi online il sito www.ipertrofiaprostaticabenigna.net, un portale realizzato da Fondazione PRO grazie al grant incondizionato di Pierre Fabre Pharma. In apposite sezioni, è possibile scoprire tutto quello che c'è da sapere sui sintomi, sulla prevenzione, sulla diagnosi e sulle terapie. L'obiettivo è far comprendere come l'ipertrofia prostatica benigna non sia un disturbo da sottovalutare, in quanto condivide gli stessi sintomi di patologie molto più gravi, prima tra tutte il tumore alla prostata.
I rischi
Se viene trascurata, infatti, l'ipertrofia prostatica benigna può evolvere in una patologia molto più grave. Lo svuotamento solo parziale della vescica è la condizione ideale per l'accumulo di batteri, il che aumenta il rischio di prostatiti e pielonefriti. Continuare ad accumulare urina peraltro può favorire anche la formazione di calcoli dovuti alla cristallizzazione di sali nell’urina che non viene svuotata dalla vescica.

La ritenzione urinaria, acuta o cronica, è un’altra forma di progressione della patologia. La ritenzione urinaria acuta è l’incapacità a vuotare completamente la vescica, mentre quella cronica vede il progressivo aumentare del residuo e della distensione della muscolatura della vescica. Chi soffre di ritenzione urinaria cronica, può andare incontro ad una patologia di compromissione renale detta uropatia ostruttiva.
Cos’è l’iperplasia prostatica benigna?
L’ipertrofia o iperplasia prostatica benigna (IPB) è una patologia caratterizzata dall’ingrossamento della ghiandola prostatica. L’aumento delle dimensioni della prostata è legato ad un aumento del numero e del volume di cellule prostatiche e alla formazione di noduli. La ghiandola ingrossata può comprimere il canale uretrale, causandone una parziale ostruzione e interferendo con la capacità di urinare.
I principali fattori associati alla malattia sono l’invecchiamento e i cambiamenti ormonali nell’età adulta.
Gli estrogeni giocano una parte fondamentale nell’insorgenza dell’ipertrofia prostatica benigna. Nella genesi e nella progressione dei sintomi del basso apparato urinario associati all’IPB, molto importante è anche il ruolo dell’infiammazione prostatica cronica.
L’infiammazione può causare cambiamenti immunitari e ormonali che, se cronici, possono portare a un rimodellamento del tessuto prostatico, alterando l’architettura della ghiandola prostatica con la creazione di noduli. Queste formazioni determinano a loro volta una reazione a catena che sostiene l’infiammazione e promuove la crescita prostatica, l’aumento dimensionale e lo sviluppo dell’ipertrofia.
Studi scientifici hanno dimostrato inoltre l’esistenza di familiarità e predisposizione genetica.

Come si scopre se si ha la IPB?
Spesso per la diagnosi è sufficiente una visita urologica con esplorazione rettale digitale.
Per avere un quadro più completo, il medico può prescrivere altri esami, utili a monitorare il flusso urinario, accertare un eventuale mancato svuotamento della vescica (uroflussometria con valutazione del residuo post-minzionale), stabilire l’esatto volume prostatico nel caso in cui si rendesse necessario un intervento disostruttivo (ecografia prostatica transrettale), identificare il dosaggio del PSA (antigene prostatico specifico), tramite esame da laboratorio eseguito su un normale prelievo di sangue.
Tra le altre indagini richieste vi è di solito un esame delle urine con urinocoltura, che permette di escludere un’eventuale infezione delle vie urinarie, che può simulare una sintomatologia analoga a quella dell’ipertrofia prostatica benigna.
Come si previene?
Per prevenire l’ipertrofia prostatica benigna occorrono comportamenti virtuosi. Bisogna dunque sottoporsi a controlli periodici dopo i 40-50 anni e ricorrere tempestivamente all’urologo quando si manifestano problemi.
Alleati della prostata:
- Dieta varia ed equilibrata
- Frutta, verdura e cereali integrali in abbondanza
- Meno grassi saturi (carne rossa, formaggi e fritti)
- Consumo limitato di caffè, insaccati, birra, superalcolici, crostacei, spezie, pepe e peperoncino
- Assunzione di almeno due litri di acqua al giorno
- Attività fisica moderata e regolare
Queste e tante altre informazioni sono reperibili sul sito www.ipertrofiaprostaticabenigna.net.