Prostata: difendiamola con una dieta equilibrata
L'ipertrofia prostatica benigna è una patologia molto sottovalutata, ma è un errore perché potrebbe nascondere disturbi più gravi. Vediamo come prevenirla a tavola

Milano, 27 maggio 2019 - Senti spesso la necessità di alzarti durante la notte per urinare? Oppure l’urgenza di vuotare la vescica in modo frequente anche durante il giorno? Potresti soffrire di ipertrofia prostatica benigna, una malattia che colpisce più di 6 milioni di italiani over 50.
“È una patologia ancora sottovalutata vista troppo spesso vista solo come un semplice disturbo della terza età - sottolinea Vincenzo Mirone, Direttore della Scuola di Specializzazione in Urologia dell'Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’ e Presidente della Fondazione Pro -. Bisogna invece ricordare che alcuni sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna sono comuni a quelli del cancro della prostata. Solo un consulto medico appropriato è in grado di portare ad una diagnosi certa. Se viene trascurata la patologia può progredire fino a causare ritenzione urinaria con l’impossibilità di vuotare la vescica”.
Si può prevenire? Si certo! Come prima cosa è necessario sottoporsi a controlli periodici dopo i 40-50 anni e tempestivamente quando si manifestano problemi. “È poi fondamentale riuscire a seguire una dieta sana ed equilibrata - afferma il prof. Mirone -. Bisogna consumare tanta frutta e verdura tra cui carote, zucca, zucchine, cavolo, finocchio, cicoria, rape e radici in genere. Al contrario, vanno limitati i cibi contenenti gli Omega-6, perché agiscono come cofattori negli stati infiammatori della prostata, in particolare le carni fresche e conservate, i salumi e gli insaccati, le uova, i fritti, i dolci e le bevande zuccherate, i formaggi grassi e le farine raffinate. Sono da preferire i cereali integrali e attenzione a peperoncino, spezie varie e caffè perché è stato dimostrato che possono talvolta determinare problemi al nostro apparato genito-urinario”.
Va poi prestata attenzione al consumo di birra e superalcolici, soprattutto in queste settimane di quarantena dovute alla pandemia da Coronavirus. Secondo infatti l'Istituto Superiore di Sanità le vendite di bevande alcoliche è aumentato del 180% dall’inizio dell’emergenza COVID-19. “Molte persone costrette a rimanere a casa hanno incrementato i consumi di birra o vino - conclude Mirone -. È un comportamento molto pericoloso per la salute complessiva dell’organismo. È invece importante bere almeno due litri di acqua al giorno. Consigliamo infine di svolgere attività fisica moderata e regolare sempre rispettando le norme di distanziamento sociale”.